Month: ottobre 2022

Il volo

L’uccello vola,
vola nel cielo sereno.
Nel cielo sereno
felice, l’uccello
intona il canto.
Canta dentro noi
nel nostro cielo
vola,
l’uccello in noi,
felice nel suo volo,
cantando.
Sino a che sbatte
contro un grigio muro,
l’invisibile muro
delle nostre paure e cade.
Cade l’uccello,
nel becco spezzato
giace,
l’ultima nota del suo canto.
Cade,
alla base del muro
su altri uccelli
che da tempo giacciono
feriti, muti,
il becco spezzato.
Quanti altri uccelli
dentro noi hanno volato,
quanti,
hanno trovato quel muro
che gli ha rotto il canto,
quanti voleranno ancora
per cadere poi
alla base del muro.
Su quel mucchio informe
di dolore muto
anche l’ultimo uccello
cadrà,
con il becco spezzato.

Il silenzio al silenzio

Smettete di parlare.
Lasciate il silenzio
al silenzio.
Non accendete
abbaglianti fari
lasciate il buio
al buio.
Non bruciate nulla
non solo calde fiamme
si alzeranno,
sopra di queste fumo.
Lasciate che la verità
sia vera,
non nascondete la vita
nell’ipocrisia.
Lasciate la luce alla luce,
il buio al buio.
Il silenzio al silenzio
e ascoltate,
ascoltatevi
in silenzio,
mentre vi parlate.

Bruchi o farfalle

Da quale mare
da quale spazio
in quale tempo
giungemmo noi.
A quale lido
a quale spiaggia
in quale porto.
Quale
la nostra strada
quale il nostro
definitivo approdo.
Generazioni perse,
prigioniere dello spazio,
assurdi inventori
di un tempo consumato
da padre in figlio
da figlio in padre.
Scordato
il lontano inizio,
persi nella notte
di un tempo uguale,
noi mutevoli.
Quale il nostro fine?
Noi mutevoli,
ma eterni come il tempo,
chi siamo?
Miseri resti di dei
non più immortali?
Bruchi, crisalidi
di inimmaginabili farfalle?
L’assurdo gioco
di un capriccioso dio?
Quale fu l’inizio?
Quale sarà
la fine?