Decisamente scomode,
fragili,
anomale.
Lente
quando vorremmo fossero veloci.
Istantanee,
immediate e fuggevoli
quando vorremmo trascorressero lente.
Ore,
pause del nostro tempo
perso
in ghirigori sognanti,
fra pause di vero
e di falso
fra illusioni e fiabe
fra realtà mal digerite
e
sogni in embrione
abortiti sul nascere.
Ore
misure create
a misura d’uomo
per instradare
fra pareti apparentemente reali
lo scorrere di un tempo
che ci consuma
nell’attesa del suo passaggio
in assurde pause perse,
noi
i creatori di un tempo
che non ci appartiene.